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COME REALIZZARE UNA BELLA FOTOGRAFIA DI PAESAGGIO – IL TREPPIEDE

By 15 Marzo 2013Gennaio 22nd, 2015Blog Fotografico

Abbiamo visto nella scorsa puntata quali sono le impostazioni ottimali per realizzare una bella fotografia di paesaggio, oggi vedremo, nello specifico, uno degli accessori più utili per realizzare delle buone fotografie: il tripode (o cavalletto).

come scegliere il treppiede per la fotografia di paesaggio

Sul mercato esistono cavalletti di tutti i tipi e prezzi, si va da prodotti da una manciata di euro fino a quelli che costano migliaia di euro. Con questo articolo imparerete a investire la giusta somma di denaro per un prodotto che faccia al caso vostro.

Prima di tutto, il cavalletto fotografico è formato da due parti essenziali:

la testa e le gambe

Iniziamo quindi dall’alto per poi arrivare al basso

Tipologie di teste da montare su un treppiede

Per la fotografia di paesaggio esistono 2 tipologie di teste differenti che possono fare al caso nostro. C’è da dire che in questo genere fotografico, solitamente, utilizzeremo degli obiettivi molto corti, poco pesanti e quindi il carico che dovrà sopportare la testa che andremo a scegliere non arriverà praticamente mai a raggiungere il limite massimo consentito.

Tutte le tipologie di teste hanno la possibilità di avere dei modelli con un attacco della reflex “a sgancio rapido”, il ché permette alla reflex di essere montata su una piastrina (plate) in metallo che si attacca rapidamente alla testa. Questo è un grosso pregio per la comodità e rapidità con cui si può montare la macchina sul treppiede ma se la testa è economica può essere un difetto in quanto diventa uno dei punti più deboli di tutto il cavalletto. In tutte le teste che vi consiglierò, questo problema è praticamente assente.

Testa a sfera

Testa a sfera per fotografia di paesaggio

Una testa molto comoda, versatile e leggera che permette di comporre una fotografia in tempi rapidi. Io utilizzo una testa Manfrotto 486RC2, non più in produzione ma sostituita di recente con la Manfrotto 496RC2. I pregi di questa testa sono il peso, l’ingombro ridotto e la qualità dei materiali con cui è costruita; è totalmente in magnesio e questo garantisce un’elevata resistenza agli urti. Il difetto che ho trovato è che avendo un’unica regolazione, non si riesce ad utilizzarla per fare panoramiche di più scatti in modo semplice. Ad oggi, sullo stesso prezzo sarei orientato sulla testa Triopo P-Franken che, nella stessa fascia di prezzo, offre un prodotto decisamente migliore. Se volete spendere meno possibile, ma avere una testa comunque buona, la Benro BH00 fa per voi, ma sappiate che avrà possibili problemi di stabilità se la utilizzerete anche con teleobiettivi.

Il difetto delle teste a sfera è la mancanza di precisione per altre tipologie di fotografia quali la macrofotografia e lo still life. Se volete comporre paesaggi da più fotografie, è necessario trovare una testa a sfera che abbia due ghiere per la regolazione separata dell’asse orizzontale.

Una delle migliori teste a sfera disponibili sul mercato è la Gitzo S2 Basalt, un prodotto magnifico ma costoso.

Testa a 3 vie

testa a tre vie per la fotografia di paesaggioPer avere un maggior controllo sull’asse orizzontale, verticale e di inclinazione, si possono usare le teste a tre vie; sono molto più ingombranti delle sfera ma hanno il pregio di essere estremamente precise. Una delle teste più vendute è la Manfrotto 804RC2, robusta ma con dimensioni importanti. La mia preferita è la Cullmann Cross che, con un costo contenuto, è robusta ma anche di piccole dimensioni.

Il difetto delle teste a tre vie è che non sono molto rapide nella composizione. Nella fotografia di paesaggio, comunque, potrebbe non essere un grosso problema.

La versione più costosa delle teste a 3 vie sono le teste a cremagliera, che hanno una precisione millimetrica negli spostamenti. Sono degli accessori con caratteristiche molto interessanti ma per la fotografia di paesaggio non ne ho mai sentito l’esigenza.

Se volete comporre una fotografia di paesaggio panoramiche con più scatti, cercando la perfezione di intersezione tra essi, è necessario utilizzare delle teste panoramiche che sono più indicate per questo genere di fotografia. Sono molto ingombranti e costose, come la Manfrotto 303SPH, io preferisco perdere qualche minuto in più su Photoshop ad unire gli scatti.

Testa panoramica nella fotografia di paesaggio

Questa immagine, ad esempio, è formata da 3 scatti verticali ripresi con la testa a sfera e poi uniti in Photoshop.

In seguito ad una richiesta scritta nei commenti, aggiungo dicendo che le teste hanno un attacco universale 3/8″ e si possono accoppiare a qualsiasi tipo di gambe, anche di marche differenti.

Tipologie di gambe di un treppiede

Una volta scelta la testa è bene pensare a quali gambe acquistare; si differenziano per tenuta, peso, materiale, altezza massima e colonna centrale.

Peso e Materiali

Il peso è il primo fattore che dobbiamo tenere d’occhio nella scelta di un treppiede; per i paesaggisti può essere un fattore molto importante in quanto portarsi dietro 1kg di troppo nelle escursioni più impegnative è problematico.

Il materiale è il fattore che incide di più sul peso, esistono gambe in alluminio, in carbonio e basalto. L’alluminio è il materiale più economico, comunque resistente, ed ha un peso non troppo elevato. Un prodotto che viene acquistato da molti è il Manfrotto 190XPROB con un peso di 1,8kg, la versione in carbonio dello stesso è il Manfrotto 190CX con un peso di 1.26kg. La resistenza del carbonio è maggiore a quella dell’analogo modello in alluminio ed il peso è notevolmente inferiore (in questo caso il modello in carbonio pesa il 40% in meno dell’alluminio). Il basalto infine, è un materiale di nicchia, il peso non è inferiore all’alluminio ma è molto più resistente.

Tenuta

La portata massima del treppiede è altrettanto importante in quanto, se non è adeguata al peso della fotocamera, si rischia di rovinare la fotografia con un micromosso e che la reflex cada a terra. Nei modelli sopra citati però, non avrete questi problemi.

Altezza Massima e Colonna Centrale

La maggiorparte delle fotografie di paesaggio si eseguono ad un’altezza che varia da 1mt a 1,40mt; Tutti i modelli descritti non hanno problemi ad arrivare a queste altezze, a volte, però, è necessario abbassarsi fino a terra o estendersi più in alto.

Nel primo caso, è importante che la colonna centrale del treppiede sia rimovibile in modo da permetterci di scattare fino a 10cm da terra; nel secondo invece, che questa si possa estendere per raggiungere altezze maggiori.

Da poco ho acquistato il Triopo GT-3228X8C che ha ottime prestazioni ad un prezzo contenuto. È in lega di carbonio, arriva ad ottime altezze e la colonna centrale si può sostituire con una più corta (in dotazione). Lo consiglio in quanto è robusto ma anche molto leggero.

Conclusioni

Per realizzare la fotografia di paesaggio una cosa su cui bisogna investire è senza dubbio il cavalletto; essendo uno strumento che si rovina nel tempo ma difficilmente si rompe (a me, comunque, è successo…) conviene investire una volta per poi avere un prodotto duraturo. Non acquistate assolutamente dei treppiedi di fascia bassa nei grandi magazzini o nei negozi cinesi, hanno poca stabilità e non vi permettono di realizzare lunghe esposizioni senza un effetto micromosso.

Cliccate il link se volete leggere tutte le altre puntate di Come realizzare una bella foto di paesaggio

Se avete domande, dubbi o chiarimenti, scrivete qui sotto o CONTATTATEMI

About Piero Pausin

Piero Pausin, classe 1985, si appassiona alla fotografia e privilegia da sempre il digitale, accompagnando gli scatti ad elaborazioni personali che però non stravolgono mai la realtà. Nel corso degli anni ha approfondito diversi stili di fotografia, scoprendo la sua strada nel ritratto e nel reportage, trovando sempre il tempo per qualche foto a paesaggi incontaminati in orari e posti scomodi. Nel 2009, spinto dalla volontà di creare un punto di incontro e di formazione per i fotografi del nordest d’Italia, fonda assieme ad alcuni amici Fotonordest, un’associazione fotografica che in pochi anni si afferma sul territorio coinvolgendo oltre 1400 fotografi